Un rientro in grande stile con un bottino ricchissimo di medaglie quello delle delegazioni nazionali di basket e judo Fisdir, reduci dall’avventura portoghese del “3° Campionato del mondo di Basket IBA21 e Judo Judown” che si è svolto lo scorso weekend a Madeira in Portogallo e organizzato dall’organismo internazionale SU-DS (Sport Union for Down Syndrome). La nazionale azzurra di basket si è aggiudicata, per la terza volta consecutiva, il titolo di campione mondiale assoluto, mentre la nazionale azzurra di judo si è accaparrata il secondo gradino del podio mondiale. Davide Migliore (ASD Special Boys – Palermo), atleta di punta della delegazione siciliana, si è laureato campione mondiale sul tatami nella categoria -60 kg.
Emozioni, entusiasmo e adrenalina hanno fatto dell’esperienza portoghese delle nazionali italiane basket e judo Fisdir un vero trionfo. A rappresentare la Fisdir Sicilia, Davide Migliore, punta di diamante del judo siciliano nel mondo, allenato dai maestri Giosuè e Rosolino Giglio e Francesco Paolo Bondì e accompagnato dal primo e dal medico Vito Giuseppe Adamo, che ha conquistato uno straordinario oro con una performance di altissimo livello agonistico e tecnico: “Davide è stato protagonista degli incontri più entusiasmanti di tutto il campionato – ha riferito il referente tecnico regionale e nazionale Giosuè Giglio – con performance di livello agonistico davvero di rilievo riconosciute anche dagli atleti e dai tecnici dei Paesi sfidanti”.
Migliore, atleta di pluriennale esperienza ha affrontato due gare dove ha saputo distinguersi attraverso azioni e movimenti tecnici specifici ed entrambi gli incontri sono stati vinti, rispettivamente, per ippon (punteggio massimo) con un solo gesto tecnico (il tani otoshi o “caduta nella valle”) il primo e con due waza ari (mezzo punto ciascuno che insieme danno ippon) il secondo: “Davide, nel primo incontro, è riuscito a proiettare l’avversario – ha spiegato Giglio – schienandolo completamente sul tatami. Nel secondo, invece, ha dovuto impegnarsi un po’ di più in quanto si è trovato di fronte un avversario molto agguerrito e di maggiore esperienza contro il quale ha lottato quasi 3 minuti, trionfando con un due waza ari ed un o soto gari (o “grande falciata esterna”). In entrambe le gare, Davide si è dimostrato sicuro, preparato e determinato – ha concluso Giglio – e ha ascoltato alla lettera le mie urla e i miei consigli gli davo da bordo tatami: un orgoglio, il nostro e quello degli altri tecnici nazionali Paola Baroncelli e Chiara Meucci, senza precedenti”.
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